Festeggiando San Rocco

 

Tracce di Pedemonte

 

 

 

 

FESTEGGIANDO SAN ROCCO

 

 

Le celebrazioni del 16 agosto dal 1901 al 1935 a Pedemonte di Serra Riccò (Genova)

 

Nell’Archivio Parrocchiale sono conservati numerosi documenti che fanno diretto o indiretto riferimento alla festa patronale di San Rocco del 16 agosto, così cara – ieri come oggi - alla popolazione di Pedemonte; nello specifico, l’attenzione si è concentrata sui documenti relativi agli anni dal 1901 al 1935.

Sono in particolare i libri dei conti della Parrocchia del periodo a rivelare l’importanza della festa: una parte infatti non indifferente delle uscite annuali documentate (così come, specularmente, delle entrate) riguarda proprio la festività di San Rocco. La specificazione voce per voce di tali dati contabili permette di ricostruire con una certa precisione le concrete modalità con le quali veniva preparato e celebrato tale evento.

Altre preziose indicazioni al riguardo si traggono dalla lettura dei verbali delle adunanze della Fabbriceria: una delle sedute annuali, quella che si svolgeva di solito uno dei primi giorni di luglio, era appositamente dedicata all’organizzazione della festa di San Rocco, unitamente a quella, anch’essa molto sentita e partecipata dalla comunità di Pedemonte, del Carmine che si celebra il 16 luglio.

Da questi dati si evince che l’organizzazione della festa patronale doveva essere piuttosto complessa, in quanto c’era la necessità di convocare:

- uno o più sacerdoti in aiuto per la celebrazione delle numerose Sante Messe del giorno di San Rocco e per la declamazione di discorsi o “panegirici”;

- una banda, proveniente di solito da località vicine, per la musica durante la processione ed un “maestro” per la musica in chiesa durante la celebrazione eucaristica;

- i “portatori” della cassa di San Rocco;

- gli “sparatori” dei mortaretti.

Ancora, occorreva abbellire il santuario di San Rocco con particolari addobbi ed in tale ottica veniva predisposto uno specifico “apparato” (magari a cura di una specifica figura quale appunto l’”apparitore”), nonché fornire vino in gran quantità, in vista di festeggiamenti evidentemente di carattere un po’ meno spirituale, da svolgersi al termine della celebrazione religiosa.

Erano queste le voci più frequenti, presenti quasi sempre nei registri annuali del periodo in esame nella sezione riservata alle uscite; qua e là compaiono anche altri tipi di spesa di carattere vario, che confermano ulteriormente la complessità dell’organizzazione: fra tali spese, si richiamano quelle relative all’illuminazione del santuario di San Rocco, al vitto da offrire ai componenti della banda musicale convocata (nell’archivio sono conservate alcune fatture rilasciate dalle trattorie di Pedemonte), al costo del materiale e del suo trasporto, alla domanda di “licenza di sparo” diretta presumibilmente alla competente autorità di Pubblica Sicurezza.

In qualche caso alcuni aspetti dell’organizzazione della festa erano affidati a veri e propri professionisti: così, ad esempio, nell’archivio è conservata una fattura datata 31 dicembre 1920 del tappezziere Ravara Gio’ Batta di Genova “per imprestito apparati e manifattura per funzione di San Rocco”; dello stesso fornitore ve ne sono anche varie, relative anche ad altri anni (in alcuni casi non risulta la data della fattura, per cui non è possibile collocarle nel rispettivo anno).

Il compito di presiedere a tutti i vari incombenti spettava naturalmente al Parroco (in qualche occasione denominato “Arciprete”), il quale spesso riceveva comunque una espressa investitura in tal senso dalla Fabbriceria, come risulta da molti dei verbali di adunanza di cui si è parlato in precedenza. A volte l’attribuzione dell’incarico avveniva in modo generico: così, ad esempio, il 3 luglio 1927 la Fabbriceria dava incarico al Parroco di “provvedere in tutto, perché le feste riuscissero solenni”. Il 4 luglio 1926 essa lasciava al Parroco “la facoltà di provvedere a quanto bisognava, perché bene riuscisse la festa”. Nell’adunanza del 7 luglio 1929 “si diede facoltà al Parroco di procedere come si conviene e di pensare e provvedere a quanto occorre”.

In altri casi invece i compiti del Parroco erano indicati specificamente: nell’adunanza del 3 luglio 1921, ad esempio, “si diede incarico all’Arciprete di provvedere per gli apparati per detta solennità, come pure per la musica in chiesa e per la banda nella processione”.

Tra i compiti affidati al Parroco vi era anche quello di reperire fondi per la festa di San Rocco, a fronte della già rilevata imponenza delle spese da affrontare. In tale ottica il Parroco si recava personalmente nelle case dei parrocchiani per chiedere contributi economici: per questa missione egli veniva spesso aiutato da un fabbriciere, come emerge da molti dei verbali di adunanza.

Le offerte venivano poi messe a bilancio nei libri dei conti, ovviamente nella sezione dedicata alle entrate, e spesso specificate zona per zona: il territorio parrocchiale era infatti suddiviso in vari “quartieri” (in alcuni casi denominati proprio così nei registri), quali Pernecco Inferiore e Superiore, Casale, Chiesa, Grone. Altre offerte venivano raccolte durante la novena di preparazione e nella stessa giornata della festa di San Rocco: molto spesso si legge, tra le voci di entrata, “raccolta novena e festa”.

Le osservazioni fin qui svolte appaiono riferibili pressoché a tutti gli anni del periodo preso in considerazione.

Peraltro, rispetto ad alcuni anni particolari, emergono alcune peculiarità.

Così, ad esempio, si può osservare che nel 1924, poiché il 16 agosto cadeva di sabato, si decideva (come da verbale della Fabbriceria del 6 luglio di quell’anno) di celebrare una doppia festa, una il sabato e l’altra la domenica; addirittura si chiamavano due bande musicali diverse.

Particolarmente interessante è poi l’analisi dell’incidenza della Prima guerra mondiale sulle modalità dei festeggiamenti di San Rocco.

La deliberazione adottata dalla Fabbriceria nell’adunanza del 4 luglio 1915 – nella quale “si stabilì di fare le feste come in passato, tranne la banda, essendo state proibite le processioni per la guerra” – è con tutta evidenza conseguente al contenuto dell’art. 3 del Regio Decreto 23 maggio 1915 n. 674, emanato da Vittorio Emanuele III in concomitanza con l’entrata in guerra dell’Italia: con tale provvedimento, infatti, si vietavano espressamente le processioni civili e religiose.

Un altro espresso riferimento alla guerra in corso è contenuto nel verbale dell’adunanza della Fabbriceria del 9 luglio 1916, dove si legge quanto segue: “attesa la guerra e lo stato doloroso della parrocchia, si decise di non andare alle case per le consuete offerte, lasciando a ciascuno facoltà di offerte a piacimento”.

La festa di San Rocco veniva celebrata anche negli anni 1917 e 1918, come risulta dai verbali di adunanza della Fabbriceria rispettivamente del 1° luglio 1917 (nel quale “si deliberò di celebrare la festa di San Rocco come in passato, tranne la banda, essendo proibite le processioni”) e del 7 luglio 1918.

Terminata la guerra, nel 1919 si decideva di celebrare la festa di San Rocco (così come quella del Carmine) “con speciale solennità, essendo ritornati i soldati dopo la guerra”, come si legge nel verbale dell’adunanza della Fabbriceria del 6 luglio.

Dal medesimo verbale si desume l’esistenza di un altro particolare motivo per festeggiare quell’anno San Rocco: “per intercessione di questo Santo” la Parrocchia era andata “immune dal morbo pestilenziale, che tante vittime seminò nelle vicine popolazioni”.

Il riferimento è evidentemente all’influenza spagnola, altrimenti conosciuta come la grande influenza, che imperversava proprio in quegli anni, uccidendo diversi milioni di persone in tutto il mondo. Proprio da allora, a causa di un voto fatto durante l’epidemia dalla popolazione di Pedemonte a San Rocco in quanto protettore dalle pestilenze, è proibito ballare in occasione della festa patronale.

Nonostante la fine della Prima guerra mondiale, nel 1920 le processioni religiose risultavano ancora vietate dalla “superiore autorità civile”, come è scritto nel verbale dell’adunanza di Fabbriceria del 4 luglio; peraltro –il fatto è davvero curioso- si delegava il Parroco “a fare il possibile affinché fosse revocato il divieto”.

La tradizione della processione riprendeva sicuramente nel 1921, quando, come da verbale di adunanza del 3 luglio, la Fabbriceria incaricava il Parroco, tra le altre cose, di chiamare la banda appunto per la processione.

Da questi dati emerge chiaramente che neppure la guerra era riuscita a bloccare la celebrazione della festa di San Rocco a Pedemonte: festa che, seppure in forma ridimensionata, si è dunque sempre svolta anche in quegli anni così difficili.

Così, dall’apparentemente arida ed asciutta elencazione di voci di spesa o di entrata prese dal libro dei conti, nonché dai verbali delle adunanze della Fabbriceria, emerge in tutti i suoi aspetti la costante attenzione, cura, partecipazione e devozione con la quale la comunità di Pedemonte preparava e celebrava la festa patronale di San Rocco. Proprio come avviene ancora oggi.

                                                          

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Di seguito vengono elencate le entrate e le uscite risultanti dai libri dei conti della Parrocchia, sicuramente connesse alla festa di San Rocco (in qualche caso il dato contabile comprende la celebrazione anche di altre feste, come quella del Carmine).

Naturalmente, non si può escludere né un inserimento nei registri di altre voci di entrata o di spesa in qualche modo riconducibili alla festa patronale né l’omissione di alcune spese comunque effettuate; l’elenco che segue, quindi, non ha alcuna pretesa di completezza, ma vuole solo rendere un’idea dello sforzo organizzativo e finanziario sopportato ogni anno dalla Parrocchia in vista della buona riuscita della celebrazione di San Rocco e dei festeggiamenti connessi.

Sono inoltre citati i verbali delle adunanze di Fabbriceria che si svolgevano sempre nei primi giorni di luglio e che erano espressamente dedicate alla organizzazione delle feste del Carmine e di San Rocco (in qualche caso, in cui le modalità di festeggiamento erano evidentemente identiche, si trovano dei riferimenti comuni ad entrambe le solennità). Con le seguenti eccezioni: nei primi cinque anni del periodo preso in considerazione non risultano adunanze di Fabbriceria sul tema; quella del luglio 1911 aveva ad oggetto altre problematiche, mentre quella del 1922 sembra trattare solo la festività del Carmine.

Inoltre sono citate alcune fatture conservate presso l’archivio parrocchiale emesse da artigiani o fornitori che hanno prestato professionalmente la loro opera per la Parrocchia in occasione della festa di San Rocco, a cui in precedenza è già stato fatto un cenno.

 

1901

La Parrocchia spende:

200 lire per “musica festa San Rocco”,

20 lire per “tre sacerdoti – Messa discorso”,

30 lire per “apparato festa”.

 

La Parrocchia incassa:

102,28 lire da “festa di S. Rocco”,

500 lire da “offerta per i ristori chiesa”,

59 lire da “novena e festa San Rocco”.

 

1902

La Parrocchia spende:

200 lire per la “musica festa San Rocco”,

20 lire per “Messa, discorso, ecc. festa San Rocco”,

100 lire per “apparatore festa Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

95,85 lire da “raccolta per festa S. Rocco”,

60,03 lire da “raccolta novena e festa San Rocco”.

 

1903

La Parrocchia spende:

225 lire per “musica festa S. Rocco (Pontedecimo)”,

20 lire per “panegirico e Messa festa S. Rocco”,

110 lire per “apparato festa Carmine e S. Rocco”,

102,63 lire per “spese per vino – sparo mortaretti – trasporti materiale per fiera”,

90 lire per “polvere da sparo (S. Rocco)”.

8 agosto 1903: Rubartelli Pellegrino – Cartoleria Litografie e Tipografia – fornisce una serie di numeri per la lotteria.

 

La Parrocchia incassa:

104 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

79 lire da “raccolta novena e festa S. Rocco”,

50 lire da “offerta privata”.

 

1904

La Parrocchia spende:

75 lire per “musica S. Rocco”,

160 lire per “banda S. Rocco processione”,

100 lire per “apparati festa Carmine e S. Rocco”,

15 lire per “trasporto oggetti chiesa”,

20 lire per “licenza di sparo festa S. Rocco”,

27 lire per “vino festa Carmine e S. Rocco”,

46 lire per “polvere festa S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

53,36 lire da “festa e novena S. Rocco”,

93,78 lire da “Parrocchia per festa S. Rocco”,

12,70 lire da “offerte private”.

 

1905

La Parrocchia spende:

80 lire per “banda musicale San Rocco”,

90 lire per “musica in chiesa”,

70 lire per “spese rimessa ristori cappella S. Rocco”,

5 lire per “mancia a due sparatori festa S. Rocco”,

49 lire per “polvere da sparo festa S. Rocco”,

40 lire per “armonium festa S. Rocco”,

95 lire per “apparatore – Carmine e S. Rocco”,

45 lire per “vino feste Carmine e S. Rocco e trasporto musicanti”.

 

La Parrocchia incassa:

108,83 lire da “raccolta novena e festa S. Rocco”.

 

1906

1° luglio: la Fabbriceria stabilisce per la festa di S. Rocco di chiamare “la banda dei Derelitti a Genova” e per “gli apparati e musica in Chiesa” si dà incarico al Parroco di provvedere.

 

La Parrocchia spende:

100 lire per “musica processione San Rocco”,

95 lire per “musica in chiesa”,

84,80 lire per “vitto musica S. Rocco e vino festa S. Rocco”,

60 lire per “domanda permesso sparo”.

 

La Parrocchia incassa:

105,15 lire da “raccolta festa San Rocco”,

43,20 lire da “raccolta novena e festa”,

25 lire “dall’oratorio festa San Rocco”.

 

 

1907

7 luglio: la Fabbriceria dà incarico al Rev.do Parroco di “pensare per le prossime feste di N.S. del Carmine e di S. Rocco”, e “per accondiscendere il desiderio della popolazione” si decide lo sparo dei mortaretti in ambedue le feste.

 

La Parrocchia spende:

90 lire per “musica Chiesa”,

125 lire per “banda processione”,

15 lire per “Messa e discorso”,

10 lire per “sparo mortaretti (guardia)”,

1,20 lire per “domanda di sparo (Carmine e S. Rocco)”,

90 lire per “apparato festa Carmine e S. Rocco”,

3,20 per “portatori fanali Carmine e S. Rocco”,

4,60 lire per “sparatori”,

20,10 lire per “vino (Carmine e S. Rocco)”,

24 lire per “armonium cappella S. Rocco festa titolare”.

 

La Parrocchia incassa:

90,63 lire da “raccolta festa di San Rocco”,

48 lire da “raccolta novena e festa S. Rocco”,

7,50 lire da “offerte varie”,

25 lire da “festa di San Rocco dell’oratorio”.

 

1908

5 luglio: la Fabbriceria stabilisce di chiamare la banda della S.O.C. di Pontedecimo per la festa di S. Rocco e dà “facoltà al Parroco di pensare al rimanente”, perché tutto proceda bene.

 

La Parrocchia spende:

250 lire per “banda di Pontedecimo festa S. Rocco”,

85 lire per “musica Chiesa”,

5 lire per “guardia”,

9 lire per “bandiere festa San Rocco”,

5 lire per “trasporto apparati”,

23,20 lire per “vino processione Carmine e S. Rocco, mance trasporti”,

90 lire per “apparati feste Carmine e S. Rocco”,

14 lire per “Messa festa S. Rocco e discorso”,

22 lire per “armonium festa S. Antonio e S. Rocco e trasporto”.

 

La Parrocchia incassa:

112 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

52,87 dalla “novena e festa S. Rocco”,

5 lire da “raccolta a S. Rocco in una Messa”.

 

1909

4 luglio: la Fabbriceria dà incarico al Presidente di chiamare per la festa di San
Rocco la banda di Pontedecimo e l’organista di Pontedecimo per la musica di chiesa. “Per far cosa grata al paese”, si stabilisce di imbandierare le strade ove sarebbe passata la processione nel giorno di S. Rocco e lo “sparo dei mortaretti”.

 

La Parrocchia spende:

100 lire per “musica chiesa festa S. Rocco”,

140 lire per “banda processione”,

15 lire per “armonium novena e festa S. Rocco”,

5 lire per “guardia comunale”,

33 lire per “vino festa Carmine e S. Rocco”,

90 lire per “apparatore Carmine e S. Rocco”.

29 settembre 1909: Pasquale Napoli di Benedetto – Pontedecimo – Depositi Esplodenti, emette una fattura relativa alla fornitura di “polvere mina”.

 

La Parrocchia incassa:

101 lire da “raccolta festa di S. Rocco”,

58,23 lire da “raccolta novena e festa S. Rocco”,

25 lire da “offerta dell’oratorio N.S. Rosario per festa S. Rocco”.

 

1910

 

3 luglio: la Fabbriceria delibera di affidare la musica di chiesa a Giovanni Pedemonte, organista di Pontedecimo. Per la processione si stabilisce di chiamare la banda della S.O.C. di Pontedecimo.

 

La Parrocchia spende:

220 lire per “banda di Pontedecimo – festa di S. Rocco”,

85 lire per “musica in chiesa”,

27 lire per “vino per banda festa Carmine e S. Rocco”,

105 lire per “apparato festa Carmine/S. Rocco e visita pastorale”.

28 settembre 1910: Ravara Gio. Batta tappezziere emette una fattura relativa all’”imprestito apparati e manifattura per la funzione di N.S. del Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

99,30 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

45,08 lire da “raccolta novena e festa”,

25 lire da “offerta oratorio festa S. Rocco”.

 

1911

 

La Parrocchia spende:

65 lire per “musica festa S. Rocco – chiesa”,

240 lire per “banda processione”,

12 lire per “portatori fanali e cassa festa Carmine e S. Rocco”,

33,20 per “vino – Carmine e S. Rocco per musica”.

 

La Parrocchia incassa:

93 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

51,57 lire da “novena e festa”,

6 lire da “venditori piazzale San Rocco”,

25 lire da “offerte dell’oratorio festa S. Rocco”.

 

 

1912

7 luglio: la Fabbriceria delibera di invitare il maestro Rossi per la musica in chiesa e la banda di Pontedecimo per la processione.

 

La Parrocchia spende:

65 lire per “musica chiesa festa San Rocco”,

240 lire per “banda processione”,

120 lire per “apparati festa Carmine e S. Rocco

34,10 lire per “vino festa Carmine e S. Rocco”,

1,50 lire per “mance trasporti fanali”.

 

La Parrocchia incassa:

105,15 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

44,72 lire da “raccolta novena e festa”,

25 lire da “offerta dell’oratorio festa S. Rocco”.

 

1913

6 luglio: la Fabbriceria delibera di invitare la banda di Pontedecimo e dà mandato al Parroco di provvedere per la musica in Chiesa e per l’”apparatore” della Chiesa.

 

La Parrocchia spende:

240 lire per “banda Pontedecimo festa S. Rocco”,

85 lire per “musica in chiesa”,

37,10 per “vino feste Carmine e S. Rocco”,

8 lire per “portatori cassa Carmine e S. Rocco”,

2 lire per “portatori fanali”,

90 lire per “apparatore feste Carmine e S. Rocco”.

La Parrocchia incassa:

107,13 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

55,83 lire da “raccolta novena e festa”,

25 lire da “offerta oratorio”.

 

1914

5 luglio: la Fabbriceria delibera di invitare la banda di Pontedecimo per la festa di S. Rocco per prestare servizio durante la processione. Per la musica in chiesa, e per l’apparatore, si dà, “come il consueto, mandato al Parroco di provvedere”.

 

La Parrocchia spende:

80 lire per “musica festa di S. Rocco in chiesa”,

30 lire per “elemosina per messe sacerdoti detta festa”,

120 lire per “banda processione S. Rocco”,

90 lire per “apparatori festa Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

96,69 lire da “raccolta festa S. Rocco”,

54,19 lire da “novena e festa”,

3,05 lire dall’”offerta venditori piazzale S. Rocco”.

 

1915

4 luglio: la Fabbriceria stabilisce di fare le feste come in passato, “tranne la banda, essendo state proibite le processioni per la guerra”.

 

La Parrocchia spende:

65 lire per “musica chiesa festa S. Rocco”,

10 lire per “discorso detta festa”,

20 lire per “n. 4 sacerdoti con messe per detta festa”,

3,90 per “400 medaglie distribuite in Parrocchia”,

20 lire per “apparatore festa S. Rocco”,

5 lire per “trasporto apparati”.

16 agosto 1915: Ravara Gio Batta tappezziere emette una fattura “per imprestito apparati e manifattura funzione di S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

70 lire da “novena e festa S. Rocco”,

11 lire da “cassetta cappella”,

25 lire “dalla Congregazione N.S. del Rosario per festa S. Rocco”.

 

1916

9 luglio: la Fabbriceria delibera di celebrare “come il consueto” la festa di San Rocco e dà mandato al Parroco di “fissare musica per la Chiesa ed apparatore”. “Attesa la guerra, e lo stato doloroso della Parrocchia”, si decide di “non andare alle case per le consuete offerte, lasciando a ciascuno facoltà di offrire a piacimento”.

 

La Parrocchia spende:

75 lire per “musica festa S. Rocco”,

10 lire per “onorari per discorso”,

25 lire per “quattro messe offerte sacerdoti”.

31 dicembre 1916: Ravara Gio Batta tappezziere emette fattura “per imprestito apparati e manifattura per funzione Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

75,68 lire da “novena e festa S. Rocco”,

25 lire da “raccolta dell’oratorio per festa S. Rocco”.

 

1917

1° luglio: la Fabbriceria delibera di celebrare la festa di S. Rocco come in passato, tranne la banda, “essendo proibite le processioni” e dà incarico al Parroco di provvedere “a quanto si richiede”.

 

La Parrocchia spende:

85 lire per “musica festa S. Rocco”,

10 lire per “discorso”,

10 lire per “trasporto apparati”,

10 lire per “elemosina per messe”,

100 lire per “apparatore Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

61,36 lire dalla “raccolta novena e festa S. Rocco

25 lire dall’”offerta dell’oratorio”.

 

1918

7 luglio: la Fabbriceria incarica il Parroco di provvedere “a quanto abbisogna”.

                         

La Parrocchia spende:

85 lire per “musica festa S. Rocco”,

20 lire per “onorario panegirista”,

15 lire per “tre sacerdoti con Messa detta festa”.

16 dicembre 1918: Ravara Gio Batta tappezziere emette fattura “per imprestito apparati e manifattura per funzione di S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

76 lire da “raccolta novena e festa S. Rocco”,

18 lire dalla “cassetta delle offerte”,

25 lire dall’”oratorio per festa S. Rocco”.

 

1919

6 luglio: la Fabbriceria delibera di celebrare le feste del Carmine e S. Rocco “con speciale solennità, essendo ritornati i soldati dopo la guerra alle loro famiglie, in modo particolare la festa di S. Rocco, per intercessione di questo santo essendo andate immune la Parrocchia dal morbo pestilenziale, che tante vittime seminò nelle vicine popolazioni”.

 

La Parrocchia spende:

150 lire per “musica in chiesa – festa S.Rocco”,

320 lire per “banda per processione”,

44 lire di “spesa pervino

20 lire per “panegirico detta festa”,

12 lire per “ristoro ai prigionieri nel preparare strade e processione”,

120 lire per “apparato festa Carmine e S.Rocco”.

22 agosto 1919: Ravara Gio Batta tappezziere emette fattura “per imprestito apparati e manifattura per funzione di S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

243 lire per “raccolta festa S. Rocco intorno alla Parrocchia”,

153,30 lire durante “novena e giorno S. Rocco”,

25 lire “dall’oratorio per sopradetta festa”,

1128 lire per la “nuova cassa – raccolta in parrocchia”.

 

1920

4 luglio: la Fabbriceria delibera di celebrare la festa di S. Rocco come in passato. “Essendo state proibite le processioni dalla superiore autorità civile, si delegò il Parroco a fare il possibile affinché fosse revocato il divieto”.

 

La Parrocchia spende:

350 lire per la “banda processione San Rocco”,

180 lire per “musica in chiesa”,

20 lire per “panegirico detta festa”,

160 lire per “vino festa Carmine e S. Rocco”.

4 agosto 1920: il cesellatore Antonio Terrile fornisce 4 “ornati per illuminazione per la cassa di San Rocco” e “20 bussolotti per candele in metallo cesellato eseguiti su disegno, completamente argentati fissati su armatura in ferro”.

31 dicembre 1920: Ravara Gio. Batta tappezziere emette fattura “per imprestito apparati e manifattura per funzione di S. Rocco” pari a Lire 65,00.

 

La Parrocchia incassa:

224,75 lire in quartiere “Chiesa”,

153,35 lire in quartiere “Grone”,

90,60 lire in quartiere “Casale”,

90,20 lire in quartiere “Pernecco”,

107,90 lire da “novena e festa – raccolta in chiesa”,

70,20 lire dalla “cassetta”,

25 lire dalle “offerte dell’oratorio”.

 

 

1921

3 luglio: la Fabbriceria dà incarico all’Arciprete di provvedere agli “apparati” per la solennità di San Rocco, come pure alla musica in chiesa e alla banda nella processione; “per soddisfare ad un pio desiderio della popolazione” si decide “lo sparo dei mortaretti”.

 

La Parrocchia spende:

450 lire per “banda festa S. Rocco”,

80 lire per “musica chiesa”,

30 lire per “panegirico e Messa – onorario”,

55 lire per “vino musica”,

9 lire per “candele per illuminazione”,

25 lire per “immagini e medaglie S. Rocco”,

185 lire per “apparatore festa Carmine e S. Rocco”,

100 lire per “vino festa Carmine e S. Rocco”,

30 lire per “trasporto apparati festa Carmine e S. Rocco”,

100 lire per “polvere festa S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

366,12 lire in quartiere “Chiesa Inferiore”,

196,05 lire in quartiere “Grone”,

130,10 lire in quartiere “Pernecco”,

96,65 lire in quartiere “Casale”,

140 lire durante “novena e festa”,

82,50 lire dalla “cassetta del Santo”,

25 lire dell’”oratorio per la festa S. Rocco”,

3.800 lire da “ricavo lotteria”.

 

1922

 

La Parrocchia spende:

425 lire per “musica processione”,

50 lire per “maestro musica e Messa”,

30 lire per “onorario panegirico”,

80 lire per “cinque sacerdoti Messa”,

280 lire per “apparato Carmine e S. Rocco”,

45 lire per “imprestito lampadine”,

42 lire per “vino festa S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

318,15 lire nel quartiere “Chiesa superiore”,

336,10 lire nel quartiere “Chiesa inferiore”,

155,20 lire in quartiere “Pernecco”,

65 lire in quartiere “Casale”,

45 lire da “cassetta del Santo”,

171 lire durante “raccolta novena e festa”.

 

1923

1° luglio: la Fabbriceria invita la banda di Rivarolo, essendosi sciolta quella di Bolzaneto, e “riguardo all’apparato” affida al Parroco di “provvedere come in passato”.

 

La Parrocchia spende:

650 lire per “banda musicale festa S. Rocco”,

50 lire per “trasporto da Rivarolo a Bolzaneto - festa Carmine e S. Rocco”,

50 lire per “maestro musica chiesa”,

25 lire per “onorario predicatore”,

160 lire per “trasporto banda Carmine e S. Rocco”,

170 lire per “apparati San Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

154 lire durante “raccolta novena e festa”,

101 lire dalla “cassetta del Santo”,

209,10 lire in “Quartiere superiore”,

336 lire in “Quartiere inferiore”,

173 lire in “Pernecco”,

79,40 lire in “Casale”,

25 lire dall’ “oratorio”.

 

1924

6 luglio: riguardo alla festa di S. Rocco, la Fabbriceria stabilisce “di farla doppia, cadendo in sabato, accompagnandola con una lotteria per supplire alle spese dei ristori della chiesa”. Perciò decide di invitare la banda della S.O.C. di Rivarolo per la festa del 16 e quella della S.O.C. di Voirè per quella del 17 e “di apparare la cappella di S. Rocco nel miglior modo possibile”.

 

La Parrocchia spende:

650 lire per “banda musicale festa S. Rocco”,

50 lire per “maestro musica chiesa”,

50 lire per “onorario Messa e panegirico (sera)”,

25 lire per “onorario panegirico (mattino)”,

15 lire per “onorario S. Messa e processione”,

150 lire per “trasporto banda da Bolzaneto e Pedemonte e viceversa”,

50 lire per “S. Messa e panegirico – seconda festa S. Rocco”,

288 lire per “polvere mortaretti”,

524 lire per “vitto banda - giorno 16,

350 lire per la “banda giorno 17,

104 lire per “refezione detta banda”,

86 lire per “vino bande e sparatori”,

155 lire per “apparatore festa San Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

250 lire per “raccolta novena e festa”,

83,50 per “cassetta del Santo”,

327,25 lire nel quartiere “Chiesa”,

233,70 nel quartiere “Grone”,

167,50 nel quartiere “Pernecco”,

84,30 nel quartiere “Casale”.

 

1925

5 luglio: la Fabbriceria stabilisce di addobbare “festosamente” la cappella di San Rocco e di scegliere la banda di Sestri Ponente per la processione.

 

La Parrocchia spende:

1400 lire per “banda musicale festa S. Rocco”,

50 lire per “maestro musica chiesa”,

50 lire per “onorario quattro sacerdoti”,

335 lire per “apparatore – festa Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

93,10 lire nel quartiere “Casale”,

176,65 lire nel quartiere “Pernecco”,

416,65 lire nel quartiere “Chiesa”,

224,15 lire nel quartiere “Grone”,

250 lire per “offerte private”,

314,70 durante raccolta “novena e festa di S. Rocco”,

18 lire per “offerte private a mano del Parroco”.

 

1926

4 luglio: la Fabbriceria delibera di invitare la banda di Rivarolo e approva lo sparo dei mortaretti.

 

La Parrocchia spende:

700 lire per “banda festa S. Rocco”,

50 lire per “musica chiesa maestro”,

50 lire per “onorario discorso”,

55 lire per “sacerdoti aiuto funzioni”,

8 lire per “portatori fanali”,

150 lire per “trasporto banda da Bolzaneto a Pedemonte e viceversa” (Carmine e S. Rocco),

170 lire per “apparati festa Carmine e S. Rocco”,

100 lire per “polvere da sparo mortaretti”,

50 lire per “acconto organista Noli”,

142 lire per “trattoria Gelsomino per banda San Rocco”,

25 lire per “vino festa S. Rocco”,

121 lire per “trattoria Cristina per vino Carmine e San Rocco”.

26 agosto 1926: Casassa – Addobbi e Luminarie – emette una fattura per l’”addobbo del Santuario per S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

432,15 lire nel quartiere “Chiesa”,

239,45 lire nel quartiere “Grone”,

183,30 lire nel quartiere “Pernecco”,

94,70 lire nel quartiere “Casale”,

247 lire da “raccolta massari novena e festa”.

 

1927

3 luglio: la Fabbriceria dà incarico al Parroco di provvedere in tutto, “perché le feste riuscissero solenni”. Invita la banda della S.O.C. di S. Quirico.

 

La Parrocchia spende:

1320 lire per “apparato S. Rocco”

1500 lire per “banda musicale”,

300 lire per “trasporto banda – auto 4 volte”,

200 lire per “novena con predicazione mattino e sera - con Messa”,

390 lire per “musica chiesa tre giorni”,

160 lire per “oratori sacri tre giorni”,

140 lire per “onorari sacerdoti per aiuto nei tre giorni - con Messa”,

60 lire per “trasporto apparati”,

208 lire per “polvere da sparo – mortaretti”,

70 lire per “porto moraretti

567 lire per “vitto – vino – mance per banda tre giorni”,

150 lire per “luce elettrica tre giorni - illuminazione interna ed esterna”,

8 lire per “porto fanali processione San Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

529 lire durante “raccolta novena e festa S. Rocco”,

6855 lire da “offerte parrocchiani per centenario S. Rocco”.

 

1928

1° luglio: la Fabbriceria per le feste del Carmine e di S. Rocco decide di invitare la banda della S.O.C. di S. Quirico. “Siccome per le riparazioni alla cappella di S. Rocco sarebbero occorse spese alquanto gravi” si stabilisce che il Parroco insieme con un fabbriciere ed un “massaro” di S. Rocco vada per la Parrocchia a riceve l’offerta dei parrocchiani. “Non potendosi fare una fiera di beneficenza si decise un lotto, comperando due macchine da cucire e qualche altro regalo”.

 

La Parrocchia spende:

25 lire per “trasporto apparati festa S. Rocco”,

461 lire “nell’anno per tutte le feste patronali, compreso il 31 dicembre (vino),

270 lire per “addobbo festa S. Rocco”,

500 lire per “banda festa S. Rocco”

50 lire per “Maestro musica chiesa”,

30 lire per “onorario per panegirico”.

4 agosto 1928: la Tipografia – Legatoria G. Cristianci fornisce al Comitato lotteria S. Rocco 3000 fogli per la lotteria.

 

 

La Parrocchia incassa:

292,80 da “massari per novena e festa S. Rocco”.

 

1929

7 luglio: la Fabbriceria delibera di chiamare la banda musicale della S.O.C. di S. Quirico e per ciò che riguarda la chiesa si stabilisce di addobbare solamente la cappella di S. Rocco, e si dà facoltà al Parroco di procedere “come si conviene” e “di pensare e provvedere a quanto occorre”.

 

La Parrocchia spende:

429 lire per “provvista vino – Carmine e S. Rocco

25 lire per “porto apparati festa S. Rocco”,

299,50 per “apparati festa S. Rocco – Casassa”,

500 lire per “banda musicale festa S. Rocco”,

60 lire per “maestro musica chiesa”,

50 lire per “onorario S. Messa e discorso”,

8 lire per “porto fanali processione S. Rocco”,

100 lire per “trasporto banda festa Carmine e S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

213 lire durante “raccolta novena e festa San Rocco”,

907,15 lire in Quartiere Chiesa,

757,50 lire in “Grone”,

250 lire in “Pernecco”,

380,30 lire in “Casale”.

 

 

1930

6 luglio: la Fabbriceria decide per la festa di S. Rocco di invitare la banda della S.O.C. di S. Quirico. Il Parroco si offre per andare con un fabbriciere a raccogliere le offerte dei parrocchiani.

 

La Parrocchia spende:

500 lire per “festa di S. Rocco e banda musicale”,

60 lire per “maestro musica chiesa”,

50 lire per “discorso”,

80 lire per “onorario sacerdoti per aiuto funzioni”,

4 lire per “porto fanali”,

25 lire per “trasporto cassa apparati”,

47,90 lire per “illuminazione interna ed esterna cappella S. Rocco – tre giorni”,

59,50 lire per “vino festa di San Rocco”,

325,30 lire per “addobbo e lumiere nella cappella per festa di S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

248,50 lire durante “raccolta in chiesa – novena e festa S. Rocco”

19,00 lire durante “raccolta per festa S. Rocco”.

 

1931

5 luglio: la Fabbriceria decide di chiamare la banda della S.O.C. di Rivarolo.

 

La Parrocchia spende:

600 lire per “banda musicale – festa S. Rocco”,

300 lire per “cinque sacerdoti per detta festa – Messa – discorsi”,

650 lire per “apparato illuminazione interna ed esterna”,

104 lire per “vino festa San Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

343,85 lire in quartiere “Casale”,

153,65 lire in quartiere “Pernecco”,

424,65 in quartiere “Grone”,

537,90 in quartiere “Strada (mattino)”,

165,45 in quartiere “Strada (sera)”,

163 lire durante “raccolta festa e novena”,

15 lire dai “Banchi – piazzale S. Rocco”.

 

1932

 

3 luglio: la Fabbriceria, avvicinandosi la festa di S. Rocco, delibera “di solennizzarla come in passato” e di invitare la banda musicale della S.O.C. della Certosa; per la raccolta delle offerte il Parroco si offerse di andare “attorno alla Parrocchia insieme con un fabbriciere”.

 

La Parrocchia spende:

50 lire per “trasporto apparati Carmine e S. Rocco”,

500 lire per “festa S. Rocco - banda Certosa”,

39 lire per “luce elettrica interna ed esterna”,

15 lire per “custode lotteria”,

12 lire per “operaio”,

6 lire per “falegname”,

10 lire per “porta tavole”,

60 lire per “Banchero – Maestro Musica Chiesa”,

50 lire per “Messa e discorso”,

50 lire per “aiuto confessioni e Messa 2 sacerdoti”,

300 lire per “addobbo S. Rocco”,

71 lire per “spesa vino festa S. Rocco”.

 

 

La Parrocchia incassa:

182,60 lire in quartiere “Casale e Pernecco Inferiore”,

113,95 lire in quartiere “Pernecco Sup.”,

492,10 lire in quartiere “Grone”,

446,75 lire in quartiere “Strada”.

 

1933

 

2 luglio: la Fabbriceria dà incarico al Parroco di provvedere per la festa di San Rocco.

La Parrocchia spende:

600 lire per “banda Certosa”,

50 lire per “Messa e discorso”,

25 lire per “Messa”,

60 lire per “maestro musica chiesa”.

 

La Parrocchia incassa:

187 lire in quartiere “Casale e Pernecco Inferiore”,

136,50 lire in quartiere “Pernecco Superiore”,

314,80 lire in quartiere “Grone”,

560,40 lire in quartiere “Chiesa”,

177,30 lire durante “raccolta novena e festa di S .Rocco”.

 

1934

 

1° luglio: la Fabbriceria per la festa di S. Rocco delibera di “addobbare la cappella, come il consueto, e di invitare nuovamente la banda musicale della Certosa”. Per ricevere le offerte dei parrocchiani, il Parroco “sarebbe andato volentieri con qualche fabbriciere”.

La Parrocchia spende:

493 lire per “apparatore - festa Carmine e S. Rocco”,

550 lire per “banda musicale – festa di S. Rocco”,

60 lire per “maestro cantoria – musica chiesa”,

70 lire per “aiuto sacerdoti e Messa”,

40 lire per “discorso e messa festa S. Rocco”.

 

La Parrocchia incassa:

264,75 lire in quartiere “Grone

471,10 lire in quartiere “Strada”,

104,10 lire in quartiere “Pernecco Alto”

170,45 lire in quartiere “Casale – Pernecco Basso”.

 

1935

 

7 luglio: la Fabbriceria per la festa di S. Rocco decide “di addobbare la cappella come il consueto e di illuminare il campanile” e di invitare la banda musicale della Certosa. Il Parroco si offre “di andare per la parrocchia insieme a qualche fabbriciere, per ricevere le offerte”.

La Parrocchia spende:

270 lire per “apparato festa S. Rocco”,

500 lire per “festa di S. Rocco – banda Certosa”,

60 lire per “D. Firpo – Maestro Musica”,

60 lire per “aiuto sacerdoti”,

40 lire per “panegirico”,

266 lire per “lampadine per illuminazione interna ed esterna – festa San Rocco e Carmine”.

 

La Parrocchia incassa:

230,60 lire durante “raccolta novena e festa di San Rocco”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tracce di Pedemonte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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